COLLOCAMENTO DEL FIGLIO CON IL PADRE SE LO DECIDE IL RAGAZZO

Ordinanza interinale del Tribunale di Roma dicembre 2022

provvedimento presidenziale collocamento figli con padre nella casa familiare
A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia

Avvocato buongiorno, mio figlio vuole vivere con me che sono il padre. Io mi voglio separare, ma mia moglie non vuole lasciare la casa.
Secondo lei il Giudice collocherà mio figlio presso di me? Cosa devo fare?
Nel caso di separazione legale, come nel nostro caso, il figlio può decidere con chi essere collocato a prescindere dal regime di affidamento condiviso o esclusivo.
Infatti, quando si decide per la separazione legale, i coniugi non possono abitare la medesima casa, che verrà assegnata al genitore convivente con il figlio nel suo interesse.
Nel caso specifico, il figlio ha seguìto il papà nel suo allontanamento dalla casa familiare in attesa che il Giudice disponesse il collocamento.
Il figlio può, anzi, deve essere ascoltato nel processo della famiglia, ed in alcuni casi, ove necessario ai sensi dell’art. 403 c.c. della riforma Cartabia, deve essere nominato il curatore che possa rappresentare il minore nella fase processuale.
Nella fattispecie in esame, il figlio, avendo già di fatto mostrato il desiderio di vivere con il padre, essendosi temporaneamente trasferito con il predetto, non è stato ascoltato in udienza ma verrà ascoltato in CTU.
Nelle more della decisione del Giudice, la madre si è ostinata a restare nella casa familiare anteponendo i suoi interessi a quelli del figlio minore e causando un grave irrigidimento del rapporto con lo stesso adolescente.
Dall’esame del provvedimento allegato emerge che il Presidente alla prima udienza, esaminati gli atti e sentite le parti abbia ritenuto doveroso disporre il rientro a casa del ragazzo con il padre indagando successivamente con una CTU sulle motivazioni che impediscono al figlio di avere rapporti con l’altro genitore.
E se la madre non si allontana dalla casa familiare? Nel caso in cui la madre non rilascia la casa si procede con l’esecuzione forzata, tenuto conto che il provvedimento è provvisoriamente esecutivo.
Conclusioni

Riteniamo che sarebbe di buon senso raggiungere un accordo sulla base di quanto disposto dal Magistrato, affiancando i genitori ad un coordinatore genitoriale che possa facilitare la ripresa del rapporto senza attendere i tempi lunghi della CTU e dell’intero processo per il quale è disposta un ulteriore udienza nel lontano mese di aprile, dove inizierà solo la fase istruttoria del procedimento senza vederne l’immediata definizione.
Il processo più veloce è il tuo accordo!

 

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