Il marito chiede la separazione perché la moglie non lava e non cucina

Sent-Trib.-Foggia-n.1092-del-2021

È successo a Foggia, il marito ha dichiarato: Mia moglie non lava e non cucina: chiedo la separazione. Sembra veramente una situazione surreale, ma sono fatti realmente accaduti e risolti dalla magistratura di Foggia con una sentenza del 5 maggio 2021.

Il fatto

Secondo il marito la moglienon si prendeva cura di luipoiché non svolgeva le faccende di casa come lavare, stirare e cucinare e dunque non collaborava per lo sviluppo del benessere familiare.

Ma può il non svolgere le “faccende di casa” essere considerato un motivo valido per la risoluzione del vincolo matrimoniale?

l giudice civile Paolo Rizzi, nella sentenza, ha chiarito l’infondatezza delle accuse, sia per mancanza di prove del fatto che i litigi tra i coniugi dipendessero dal comportamento dalla moglie – che non svolgeva le “faccende di casa” – e sia perché l’obbligo in capo ai due coniugi di contribuire ai bisogni familiari è reciproco ed è proporzionato alle capacità e possibilità di ognuno. È stata, dunque, richiamata l’uguaglianza dei diritti di ogni individuo sottolineando che non era solo la donna che doveva occuparsi della gestione della casa, ma anche il marito avrebbe dovuto partecipare. Il giudice ha dichiarato: “Non spetta solo a uno di svolgere lavori di mera cura dell’ordine domestico, al quale peraltro sono tenuti anche i figli, nell’ottica di una educazione responsabile”.

 

Quali sono i doveri che spettano in capo ai coniugi?

È perfettamente chiarito all’interno del codice civile che, i due coniugi, al momento del matrimonio, acquistano gli stessi diritti ed assumono gli stessi doveri. L’articolo 143 c.c. (Diritti e doveri reciproci dei coniugi) sancisce:

Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri.

Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione.

Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”.

Nell’ambito del matrimonio, quindi, non sono permesse relazioni extraconiugali di qualsiasi tipo (anche quelle “virtuali”) e chiunque dovesse averne si vedrà facilmente addebitata la separazione (se vuoi saperne di più sulla separazione con addebito https://studiodonne.it/separazione-con-addebito/ ); i coniugi, inoltre, devono assistersi reciprocamente moralmente e materialmente, sostenendo il proprio partner, non sminuendolo ed avendo rapporti affettivi con lo stesso. Vige, inoltre, il dovere di collaborazione nell’interesse della famiglia e come precedentemente sottolineato anche nella sentenza del 5 maggio 2021 dal giudice di Foggia, della contribuzione reciproca ed in proporzione alle proprie capacità ai bisogni familiari.

Uno dei diritti che i coniugi hanno, ma che è molto spesso sottovalutato è quello alla privacy. È infatti diritto di ogni coniuge mantenere la propria privacy e libertà, avendo anche degli spazi per sé stessi senza intrusioni da parte dell’altra persona.

La violazione di uno di questi obblighi può comportare delle ripercussioni civili (come la separazione con addebito ed il risarcimento del danno) e penali (come il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare).

 

A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia, con la collaborazione di Ludovico Raffaelli

 

 

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