Guida al nuovo assegno unico universale per i figli

Con la Legge n. 46 del 2021, pubblicata il 1 aprile 2021, è stato istituito il nuovo assegno unico, che unifica e sostituisce la maggior pare dei precedenti assegni a favore dei figli.

La novità più rilevante è che spetterà a lavoratori dipendenti, a lavoratori autonomi ed a incapienti, questi due ultimi precedentemente esclusi dalle misure di sostegno.

Questa Legge è stata introdotta per favorire la natalità e sostenere, soprattutto, le famiglie con un basso reddito, dal settimo mese di gravidanza al compimento dei 21 anni del figlio.

Infatti, secondo i dati Istat, nel 2020 (complice anche la pandemia) sono nati 16.000 bambini in meno rispetto al 2019.

Per dare inizio alla effettiva erogazione, si attendono i provvedimenti attuativi, che dovrebbero essere pubblicati entro il 1 luglio 2021.

Assegno unico per i figli, come funziona ed a quanto ammonta?

Come detto, l’assegno unico spetterà alla famiglia fin dal settimo mese di gravidanza ed avrà un importo maggiorato in casi specifici:

  • dal terzo figlio in poi;
  • famiglie con bambini disabili
  • madri con meno di 21 anni.

Verrà corrisposto un assegno il cui valore massimo è di euro 250,00 con una quota base che spetterà a tutti ed una parte variabile in base al reddito della famiglia.

È infatti un assegno progressivo, che verrà aumentato nei confronti delle famiglie con un reddito più basso.

Fino al compimento dei 18 anni di età sarà corrisposto alla famiglia, dai 18 ai 21 anni potrà essere versato direttamente al figlio (studente o lavoratore con basso reddito) per una sua autonomia.

Questa nuova misura prevista dal Family act sostituirà gradualmente tutte le predenti misure a sostegno della famiglia, quali: il bonus bebè, i bonus nascita, le detrazioni irpef per i figli a carico e l’assegno familiare. Sarà, tuttavia, compatibile con altre misure di sostegno come il reddito di cittadinanza e parametrato sull’importo già percepito.

L’assegno potrà essere corrisposto mediante versamento della somma di denaro  o in compensazione come credito di imposta.

In attesa dei provvedimenti attuativi, quali sono le previsioni?

Secondo studi Istat e dei consulenti del lavoro, l’importo medio dell’assegno unico per i figli sarà di euro 161,00 mensili a famiglia per ogni figlio minorenne e di euro 97,00 mensili per figlio maggiorenne.

Tale importo sarà calcolato sulla base del reddito ISEE della famiglia ed andrà a decrescere al superamento del reddito complessivo di euro 30.000,00 annuali.

Un ulteriore decremento dell’importo dell’assegno unico si avrà per i redditi delle famiglie superiori, nel complesso, ad euro 52.000,00.

Questa misura, anche su istanza dell’Unione Europea, ha ampliato le risorse stanziate dall’Italia a favore della famiglia. Infatti, fino al 2017 la spesa pubblica per il sostegno alle famiglie era circa l’1,1% del PIL, dal 2022 si dovrebbe attestare circa attorno all’1,5%, avvicinandosi agli altri stati europei che hanno una media del 2,2% di risorse stanziate.

In conclusione, noi di www.studiodonne.it che con la famiglia abbiamo a che fare quotidianamente, riteniamo che questa misura sia sicuramente importante, soprattutto per i lavoratori autonomi che fino ad oggi si sono trovati  completamente privi di sostegno. Tuttavia la misura è inadeguata per i percettori di redditi inferiori a 30.000,00 annui, soprattutto se residenti in città metropolitane dove il costo della vita è sicuramente superiore alla media nazionale.

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