Il fenomeno “catcalling”, tra vuoti normativi ed attivismo

Ad oggi si parla molto del  fenomeno “catcalling” che in Italia è stato posto all’attenzione del pubblico principalmente da personaggi “social”. Tra le prime Aurora Ramazzotti, che hanno denunciato i fatti sui Social Network, fino a diventare una battaglia per l’emancipazione femminile.

Ma cos’è il catcalling? Il termine catcalling deriva dalla lingua inglese e letteralmente significa “gatto” (cat) e “chiamare” (calling), rappresentando il gesto di rivolgere apprezzamenti molesti, anche volgari, alle donne sconosciute per strada, con il fine di attirare la loro attenzione.

Questo genere di gesti rientrano nell’alveo della discriminazione di sesso, violando il principio di parità tra uomo e donna.

Cosa dice la Legge italiana sul catcalling?

In Italia il catcalling non è ancora considerato un reato. Tuttavia negli ultimi tempi si sono accesi numerosi dibattiti sul tema al fine di far rientrare il catcalling nella previsione normativa della “molestia” punita dal codice penale all’art 660.

L’art. 660 c.p. prevede Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo […]”

Per il compimento di molestie è previsto l’arresto fino a 6 mesi o l’ammenda fino ad euro 516,00.

Questo reato si configura quando il comportamento dell’autore risulta essere caratterizzato da insistenza eccessiva, invadenza e intromissione continua e pressante nell’altrui sfera di libertà e quiete.

Tuttavia, il reato di molestia tutela il bene giuridico della quiete pubblica, invece il catcalling prevede la tutela della dignità della persona oggetto di apprezzamenti molesti e sgradevoli.

Parte dell’opinione pubblica ha inteso, pertanto, inquadrare il fenomeno nella fattispecie di reato “stalking”, che mira a tutelare la libertà personale della persona offesa, ma in tale reato deve configurarsi una condotta reiterata nel tempo e pertanto non sarebbe sanzionato il singolo episodio, seppur grave.

Nonostante tali questioni giuridiche, la Corte di Cassazione, sezione penale, con sentenza 55713 del 19 ottobre 2017, ha sanzionato, sulla base dell’art 660 del codice penale, la condotta insistente di chi corteggia, in maniera non gradita una donna, anche seguendola per strada, essendo tale condotta rivelatrice di molestia.

Come è sanzionato il catcalling nel mondo?

In Europa, tra le prime ad aver riconosciuto il reato di catcalling è la Francia che nel 2018, su proposta della ministra per le Pari Opportunità Marlène Schiappa, ha approvato una legge contro le molestie stradali per limitare, contrastare e prevenire comportamenti sessisti e sessuali che ledono la dignità della donna, responsabili di situazioni intimidatorie, ostili ed offensive.

In questi di 2 anni, sono stati sanzionati 700 episodi di molestie e violenze da strada, con multe da 90,00 a 1.500,00 euro.

Nel 2019, nelle Filippine, è stato emanato il Safe Spaces Act che punisce atti misogini, insulti sessisti, fischi, pappagallismo, sguardi invadenti, imprecazioni e racconti di barzellette a sfondo sessuale persistenti in pubblico o online, prevedendo la multa o la reclusione in base alla gravità del reato.

Negli Stati Uniti, le leggi relative alle molestie di strada sono soggette alla regolamentazione da parte dei singoli stati; nello Stato dell’ Illinois, per esempio, è stata introdotta la Legge che riguarda tali molestie

In Italia, per ora (e speriamo solo per ora!), l’attivismo delle donne cerca di “mettere una toppa” all’assenza di legislazione, infatti, nel 2018 a Milano è stata creata la prima pagina su Instagram di “Catcall of Mi”, versione italiana del movimento “Catcalls of Nyc”.

A Torino, 4 ragazze, dopo una serata in cui hanno ricevuto offese sessualmente esplicite da un gruppo di ragazzi, hanno fondato il progetto #BreakTheSilence, con cui raccolgono testimonianze di ragazze che si sono trovate nella medesima situazione.

Anche noi di studiodonne Onlus facciamo la nostra parte attivandoci per prevenire ed aiutare le violenze di genere anche attraverso la nostra chat anonima sul sito https://studiodonneonlus.com/chat-anonima/ su cui potete scrivere in anonimato per raccontare se siete vittime di violenza o se siete autori di violenze e avete deciso di smettere. Con il percorso di violenti anonimi dei 12 passi puoi farcela. Il percorso funziona e dà una speranza per la ricostruzione delle personalità a rischio.

 

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