A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia e dell’Avv. Maria Giulia Fenoaltea.
Cosa succede se cambio la serratura della casa familiare prima di separarmi da mia moglie/marito?
La casa coniugale e la sua rilevanza.
La casa familiare o coniugale, è il luogo di convivenza del nucleo familiare, è il centro di affetti, abitudini ed interessi di ogni componente della famiglia. A tal fine, si precisa, che non può qualificarsi casa familiare, la residenza estiva dove la famiglia trascorre i periodi di vacanza.
La giurisprudenza ha dato una definizione ampia di casa coniugale, stabilendo che: “di essa oltre l’immobile all’interno del quale si svolge la vita familiare, fanno parte anche i mobili, gli arredi, i servizi e le pertinenze della stessa. Non fanno parte della casa familiare invece i beni strettamente personali dei coniugi” (cfr. Cassazione 7865 del 1994).
L’istituto della casa familiare viene in rilievo in sede di separazione dei coniugi con figli, poiché la stessa viene assegnata al coniuge con cui coabiteranno prevalentemente i figli.
Il Decreto Legislativo n. 154 del 2013 ha introdotto l’articolo 337-sexies del codice civile, che recita: “il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli”.
La casa familiare viene, quindi, assegnata solo in presenza di figli e nel loro esclusivo interesse.
Si parla di casa familiare, sempre in sede di separazione dei coniugi, anche con riferimento al suo abbandono, che può costituire un presupposto per l’addebito della separazione.
Per configurare l’addebito della separazione è necessario che uno dei due coniugi abbia abbandonato la casa e che ciò sia stato la causa della crisi della coppia.
Il cambio della serratura della porta della casa familiare
Un marito decide arbitrariamente di cambiare la serratura della casa familiare successivamente ad un acceso litigio con la moglie. Quest’ultima non riesce più ad entrare nell’abitazione con le sue chiavi.
Lo può fare? Quali sono le conseguenze di tale azione?
Ebbene, secondo la giurisprudenza più recente, il coniuge che cambia la serratura di casa non permettendo all’altro di farvi rientro rischia l’addebito della separazione.
Infatti, l’ordinanza n. 30746/2017 della Corte di Cassazione stabilisce a chiare lettere che: “l’atto di cambiare la serratura alla porta di casa è un comportamento aggressivo, tale da comportare l’addebito della separazione. Il coniuge, anche in una situazione di convivenza intollerabile, non può sostituire la serratura di ingresso della casa familiare; per farlo, dovrà necessariamente attendere il provvedimento del giudice sulla domanda di separazione e sempre che la sentenza gli assegni la dimora”. Ed ancora: “Colui che manifesta il proprio distacco e la propria disaffezione con atteggiamenti -aggressivi e trancianti, come ad esempio il cambio della serratura della porta di casa, subisce l’addebito anche in presenza di una colpa dell’altro coniuge”.
Pertanto, prima di cambiare la serratura, sarà necessario attivare un procedimento di separazione ed attendere il provvedimento del giudice in merito all’assegnazione della casa familiare, ovvero, in assenza di figli, la mera autorizzazione a vivere separati. È chiaro che nel secondo caso, la casa familiare seguirà il titolo di proprietà: se la casa è di proprietà del marito, e la coppia non ha figli minori o maggiorenni non autosufficienti economicamente, la moglie, successivamente al provvedimento del giudice, dovrà abbandonare l’abitazione.
La cassazione è unanime nel ritenere che: “nelle cause di separazione nessun coniuge può decidere, arbitrariamente, di cambiare la serratura di casa affinché l’altro non vi entri più, anche se quest’ultimo ha già abbandonato il tetto per andare a vivere altrove” (ex multis: Cass. Civ n. 25626/2016).
Il punto di vista penalistico.
Anche dal punto di vista penale, il comportamento del coniuge che cambia la serratura della casa familiare assume rilevanza.
Difatti, il cambio di serratura finalizzato ad impedire all’altro di accedervi, prima della separazione, potrebbe integrare gli estremi del reato di violenza privata. Quanto esposto, viene confermato dalla Corte di Cassazione, con la sentenza 25626/2016 con cui: “condanna la moglie per il reato di violenza privata, per aver sostituito la serratura della porta d’accesso alla casa coniugale non facendo così entrare il marito”.