Quanto devi pagare per l’assegno di mantenimento del coniuge e del figlio?

 

La Cassazione chiarisce come aumentare l’assegno di mantenimento in relazione al reddito del padre.
La Corte di cassazione, con una recente sentenza del 2018 ha fornito delle linee guida per determinare l’assegno di mantenimento ai figli.
Innanzitutto gli Ermellini hanno chiarito che l’articolo 148 del codice civile prevede una valutazione più completa rispetto al calcolo percentuale dei redditi della madre e del padre ovverosia prevede un sistema maggiormente elastico di valutazione. Non sono solo i redditi da tenere in considerazione, ma bisogna fare una valutazione a 360 gradi, ovvero valutare tutte le risorse economiche e le capacità di svolgere un’attività professionale e domestica da parte di entrambi i genitori su cui ricade il pagamento del contributo stesso.
Secondo i giudici, poi, per determinare l’assegno di mantenimento è fondamentale considerare che il dovere di mantenere, istruire ed educare la prole, di cui all’articolo 147 c.c., non è riconducibile solo all’obbligazione alimentare, ma si estende anche agli aspetti abitativi, scolastici, sportivi e sanitari, all’assistenza morale e materiale e alla predisposizione di un’organizzazione domestica adeguata; per cui, quando in sede di separazione deve essere determinato l’assegno di mantenimento bisogna tenere in considerazione:
1) le esigenze del figlio
2) il tenore di vita goduto da questo in costanza di matrimonio
3)le risorse economiche dei genitori
4) i tempi di permanenza presso ciascuno di essi
5) la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da genitori.

In questa pronuncia viene ribadito ancora una volta il principio della bigenitorialità, da intendersi quale presenza comune dei genitori nella vita del figlio, idonea a garantirgli una stabile consuetudine di vita e salde relazioni affettive con entrambi ma, prevedendo la collocazione stabile presso il genitore con il quale ha prima vissuto prevalentemente e garantendo al genitore non collocatario ampi periodi di tempo per tenere il figlio presso di sé.

ORDINANZA1872.2018

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