“ Avvocato, mio marito se n’è andato di casa e ha lasciato me e mio figlio senza un soldo…il bambino ha solo tre anni e io non lavoro. Era lui che lavorava e si occupava di tutto, io sono invalida e non ho nemmeno un conto corrente…non so cosa fare!”
La richiesta di aiuto della cliente ci da l’opportunità di parlare dei provvedimenti indifferibili e urgenti nell’ambito della famiglia introdotti con la Riforma Cartabia all’art. 473 bis n. 15 c.p.c.
Questa norma consente al giudice di adottare misure provvisorie ed esecutive in situazioni di pregiudizio imminente e irreparabile o quando la convocazione delle parti potrebbe compromettere l’efficacia dei provvedimenti necessari per tutelare gli interessi dei figli e, nei limiti delle domande proposte, delle parti.
Quali sono le caratteristiche principali dell’istanza urgente ex art. 473 bis n. 15 c.p.c.?
Innanzitutto, il giudice può agire senza ascoltare l’altra parte, adottando un decreto provvisoriamente esecutivo per garantire una tutela immediata. Questi provvedimenti sono infatti adottati sulla base di sommarie informazioni raccolte dal giudice e sono strumenti molto importanti destinati a salvaguardare immediatamente diritti soggettivi in situazioni urgenti.
In quali situazioni è possibile utilizzare l’istanza urgente?
Nelle situazioni che richiedono interventi immediati, ad esempio per garantire il benessere dei figli in contesti familiari critici.
Addirittura, lo stesso giudice può riqualificare le istanze presentate dalle parti ed emettere subito i provvedimenti necessari, data la natura indisponibile dei diritti coinvolti.
Il caso della signora che ci scrive ben può giustificare l’emissione di un provvedimento urgente, anche senza un contraddittorio nell’immediato, poiché il figlioletto di tre anni è rimasto senza un sostentamento necessario per vivere. È vero che i provvedimenti di tipo economico devono essere presi nella prima udienza di comparizione dei coniugi ma è anche vero che qui siamo di fronte ad una situazione di estrema necessità dove la condotta del padre rischia di pregiudicare il benessere del minore.
Stiamo predisponendo per la signora un ricorso per la separazione giudiziale e subito dopo depositeremo anche l’istanza urgente per obbligare sin da subito il padre a versare una somma alla madre che le garantisca di accedere ai beni di prima necessità. Ovviamente agiremo anche in sede penale con richiesta di risarcimento del danno.
Può configurarsi in questo caso anche l’addebito della separazione?
Uno dei motivi principali per cui può essere richiesto l’addebito della separazione è il volontario abbandono della casa coniugale. Questo comportamento costituisce una violazione dell’obbligo di coabitazione e può giustificare l’addebito, a meno che l’allontanamento sia stato causato da comportamenti dell’altro coniuge o che la convivenza fosse già divenuta intollerabile prima dell’abbandono. In particolare, il Tribunale richiede un rigoroso accertamento del nesso causale tra la violazione dei doveri matrimoniali e la crisi coniugale.
Nel caso concreto è possibile pervenire ad una pronuncia che attribuisce la responsabilità della crisi coniugale al marito, che ha violato i doveri di coabitazione, assistenza morale e materiale tra i coniugi e in ultimo quello di collaborazione nell’interesse della famiglia.