E’ possibile fare un Trust nella separazione o divorzio? Ecco come risolvere il conflitto patrimoniale nella famiglia

E’ possibile fare un Trust nella separazione o divorzio? Ecco come risolvere il conflitto patrimoniale nella famiglia

Il Trust è uno strumento giuridico che, nell’interesse di uno o più beneficiari o per uno specifico scopo, permette di strutturare in vario modo “posizioni giuridiche” basate su legami fiduciari.

Ha come finalità quella di separare alcuni beni dal patrimonio di un soggetto per il perseguimento di specifici interessi a favore di determinati beneficiari

I soggetti del Trust sono generalmente tre:

  • disponente cioè colui che promuove/istituisce il trust;
  • amministratore/gestore (trustee). Il disponente intesta beni immobili o mobili all’amministratore il quale ha il potere-dovere di gestirli secondo le “regole” del trust fissate dal disponente.
  • La terza è quella del beneficiario (beneficiary), espressa o implicita. Posizione eventuale è quella del guardiano (protector). “Posizioni” e “soggetti” possono non coincidere.

Il trasferimento di beni nel fondo del Trust è vincolato da un legame che intercorre tra il settlor e il trustee, che è il cosiddetto patto di fiducia; il settlor (disponente) trasferisce l’intestazione (non la proprietà, così come è intesa nel diritto italiano) di quei beni perché vengano amministrati dal trustee nell’interesse dei beneficiari e nei limiti di quanto stabilito nell’atto istitutivo. Ci sono due elementi caratterizzanti il Trust:

  • un trasferimento di intestazione;
  • l’amministrazione dei beni, che deve essere una amministrazione diligente e volta a favorire il beneficiario.

L’istituto e lo strumento del “Trust”, pur non essendo disciplinato in modo specifico da alcuna norma in Italia,  è considerato come “legittimo” a seguito  della ratifica da parte di quest’ultima della Convenzione dell’Aja del 1 luglio 1985, entrata in vigore il 1 gennaio 1992.

Il Trust trova un’efficiente area di utilizzo nel diritto di famiglia e, in particolare, nei procedimenti di separazione e di divorzio, quando si tratta di affrontare lo spinoso problema della sistemazione dei beni già comuni. Spesso infatti gli ex coniugi “litigano” sulla intestazione di questi beni e, si ricorre molto frequenta al giorno d’oggi al Trust, per porre una soluzione a  questo dissidio,

Il Trust consente di tutelare il patrimonio familiare al fine di garantire la soddisfazione dei bisogni della famiglie ed evitare che, successivamente alla separazione o divorzio, uno o entrambi i coniugi dispongano dei beni familiari, sottraendoli alle esigenze di vita dei figli.

L’effetto di questo strumento è quello di creare una sorta di parità di trattamento tra i coniugi, che vengono così privati entrambi della disponibilità del bene conteso e hanno la garanzia che la gestione del patrimonio venga effettuata a beneficio dei figli.

L’utilizzazione dei Trust nei procedimenti di separazione e divorzio ha trovato pieno riconoscimento nel nostro ordinamento.

Il primo Tribunale è stato quello di Milano ad omologare un accordo di separazione consensuale nel quale era contemplata l’istituzione di un trust avente ad oggetto un immobile a favore della figlia. Mentre per quanto riguarda un divorzio, il primo Tribunale è stato quello di Torino nel lontano 2009.

Come funziona?

L’atto che istituisce il Trust viene inserito nel ricorso per separazione consensuale sottoscritto dai coniugi e viene riprodotto nel verbale ex art. 711 c.p.c. tra le condizioni da sottoporre al Tribunale per la omologazione o comunque viene contemplato nel ricorso congiunto di divorzio per essere recepito nella relativa Sentenza di cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Nelle premesse dell’atto istitutivo devono essere chiaramente espresse le finalità del Trust per rendere subito evidente all’Autorità Giudiziaria la causa negoziale ai fini del positivo giudizio di meritevolezza degli interessi tutelati.

Conclusioni

Come la citata sentenza di Milano insegna, ancora una volta solo con accordi è possibile realizzare iniziative e scele patrimoniali per sistemare il patrimonio familiare.

Raggiungere accordi di separazione e divorzio favorisce i coniugi nelle decisioni e scelte che, se conformi all’ordine pubblico ed alle regole normative, sono sempre omologate dalla magistratura con risparmio di tempi e costi nell’interesse anche dei figli se ci sono.

Siamo uno dei primi Studi a difendere l’accordo come strumento principale di realizzazione della coppia in scioglimento.

Il 90% dei nostri casi vengono conclusi con accordi ed in tempi celeri.

Leggerete presto il nuovo libro sul come separarsi con velocità!

A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia e dell’Avv. Maria Grazia Bomenuto

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