AVV. MISSIAGGIA: SE IN COMUNIONE DEI BENI NE HA DIRITTO
La recente vicenda di un uomo che ha vinto 88 milioni di euro al Superenalotto quando era in corso la separazione della moglie solleva questioni giuridiche importanti.
Il caso riguarda un cinquantenne napoletano che ha acquistato una schedina vincente a Roma. Ora la moglie chiede che le venga corrisposta la metà del montepremi o un mantenimento mensile di € 5.000,00.
Ne parliamo con l’Avv. Missiaggia.
Sono fondate le richieste economiche della moglie?
Partiamo dalla richiesta della signora di ricevere la metà del montepremi.
La richiesta è legittima se ricorrono due presupposti: il regime patrimoniale dei coniugi deve essere quello della comunione dei beni. La Cassazione ha chiarito più volte che le vincite derivanti da giochi d’azzardo rientrano nel patrimonio comune anche se la puntata è stata effettuata con denaro personale di uno solo dei due. Quindi se uno dei due coniugi vince a qualsiasi gioco della lotteria è obbligato a rendere la metà della vincita all’altro.
Il secondo presupposto è che non deve essere intervenuto il provvedimento che autorizza i coniugi a vivere poiché da quel momento la comunione è sciolta. Ciò significa che, ad esempio, se uno dei due coniugi uscisse dal Tribunale ove il giudice li ha appena autorizzati a vivere separati e, recatosi al bar, dovesse centrare il 6 al Superenalotto, la somma vinta sarebbe tutta sua.
E la richiesta di un assegno mensile di € 5.000,00?
Se la vincita determina un miglioramento economico importante la richiesta di un assegno mensile congruo da parte della moglie potrebbe essere fondata ma non è l’unico parametro da tenere in considerazione. Non dimentichiamo poi che la moglie avrebbe già diritto alla metà di quella somma, pertanto, la richiesta di un ulteriore somma a titolo di mantenimento potrebbe non essere fondata. Gli stessi avvocati della signora, da quello che leggo, hanno proposto un accordo che preveda o la corresponsione della metà della vincita o un sostanzioso assegno di mantenimento.
Il marito afferma che lui e la moglie erano separati di fatto.
Purtroppo, questo non rileva. La separazione deve essere formalizzata prima della vincita. Oppure deve essere già formalizzata la separazione dei beni con atto notarile e ovviamente, entrambi i coniugi devono essere d’accordo. Per evitare controversie, pertanto, è fondamentale chiarire il regime patrimoniale scelto al momento del matrimonio e formalizzare tempestivamente eventuali separazioni legali prima di eventi come una vincita multimilionaria. Sconsiglio di pensare di nascondere la vincita o trasferire i fondi all’estero per evitare la divisione. In un regime di comunione legale dei beni, il denaro comune appartiene a entrambi i coniugi in parti uguali. Se uno dei coniugi utilizzasse tali fondi per spese personali non legate al mantenimento della famiglia o alla conservazione del patrimonio comune, potrebbe essere obbligato a rimborsare tali somme alla comunione al momento dello scioglimento del regime patrimoniale.
Cosa consiglierebbe al marito vincitore?
Data la vincita sostanziosa consiglierei un accordo transattivo e quindi una separazione di tipo consensuale per evitare lunghe e noiose battaglie legali.