Come la dipendenza affettiva crea confitto tra le parti.
“Che cosa è l’Amore?”
Ogni giorno assisto persone, le seguo, vorrei insegnare loro anche un modo di amare sano e di lasciarsi con amore come spiego nel mio libro.
Come Avvocata della famiglia, dopo trent’anni ne ho viste di coppie “uccidersi” per amore e di genitori configgere ed usare figli.
In amore, insomma, siamo tutti un po’ dipendenti diciamoci la verità: spesso dalle attenzioni dell’altra persona, dalle piccole cose, dalle abitudini “felici, nel vedere il partner nella propria vita come arricchimento e punto di forza, uno scambio di piacere, di arricchimento, di crescita, che viaggia in tutte e due le direzioni.
E fin qui si tratta di una “dipendenza sana”, dove gli aspetti di dipendenza si bilanciano sempre con l’autodeterminazione e con le capacità di scelta dell’individuo, con una situazione di reciprocità tra la coppia.
E quali sono le relazioni in cui la dipendenza affettiva – è patologica e nociva per l’altro?
La problematica della dipendenza affettiva è relativamente recente: se ne è cominciato a parlare a partire dagli anni ’70, sull’onda del successo del libro “Donne che amano troppo” della psicologa americana Robin Norwood https://frammentidiundiscorsopedagogico.wordpress.com/2014/11/27/robin-norwood-e-le-sue-donne-che-amano-troppo/
La dipendenza affettiva, o mal d’amore, è ascrivibile all’interno della categoria delle New Addictions (Nuove Dipendenze) ovvero quelle forme di dipendenza senza sostanza legate a comportamenti ed attività messe in atto dal soggetto. È un disturbo che, sebbene si manifesti in modo particolare nelle donne adulte, non ha età né sesso.
È una modalità patologica di vivere la relazione, in cui la persona dipendente arriva a negare i propri bisogni ed a rinunciare al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner, considerandolo unica e sola fonte di gratificazione nonché fondamentale fonte di “amore” e cura; è una forma di amore ossessivo, simbiotico, funzionale e stagnante che viene vissuto alla stregua di una droga e per il quale si sacrificano qualsiasi spinta evolutiva (di cambiamento) ed ogni altra gratificazione.
Nella separazione o in un divorzio o anche nella cessazione di una convivenza tra persone, uomini donne o dello stesso sesso, la dipendenza può ostacolare il corretto e sano percorso rendendo conflittuale e ancora più doloroso lasciarsi.
E quando ci sono i figli, questo può tradursi in una difficoltà a vedere le esigenze altrui specie se minori.
La co-dipendenza è una delle principali cause di conflitto che genera poi l’uso dei figli nella separazione e nel divorzio. Esistono 4 modelli di co-dipendenza, che se individuati nel soggetto posso aiutare a comprendere quanto grave sia il disturbo in questione; i modelli sono i seguenti: 1) la Negazione (minimizzare, alterare o negare la realtà), 2) la Bassa Autostima (non saper riconoscere i propri valori o proprie capacità), 3) la Compiacenza (accettare compromessi contro la propria integrità), 4) Controllo (pretendere di avere sempre il controllo di ogni cosa).