Per capire in quale modo la dipendenza affettiva diventa causa di conflitto genitoriale, dobbiamo analizzare il rapporto tra genitore e figlio che è la forma originaria d’amore ed è la fonte di ogni esperienza affettiva nel mondo adulto.
L’amore genitoriale e quello filiale nasce tra individui che non si sono scelti. Nella normalità il genitore sceglie di procreare ed il bambino che nasce impara ciò che gli viene insegnato dalla mamma, dal papà, dall’ambiente e anche dai nonni se ci sono. Il genitore, se irrisolto o dipendente nella vita di relazione, proietterà sul figlio ciò che non riesce a fare per se stesso investendolo di ruoli e responsabilità spesso pesanti e dannosi.
Ecco perché essere capaci genitorialmente presuppone guardare l’altro da sé cercando di comprendere le esigenze del piccolo nascituro.
Dipendenza affettiva
La favola della “famiglia perfetta” cede spesso il posto alla realtà. Coppie immature, genitori egoisti, manipolatori dei propri figli che li usano per i propri scopi.
Spesso la causa di tali disturbi è proprio nella dipendenza affettiva nella coppia e nel rapporto di scarsa autonomia personale. E la separazione non sempre avviene in modo consensuale, nonostante la presenza dei figli.
La co-dipendenza è una delle principali cause di conflitto che genera poi l’uso dei figli nella separazione e nel divorzio. Esistono 4 modelli di co-dipendenza, che se individuati nel soggetto posso aiutare a comprendere quanto grave sia il disturbo in questione; i modelli sono i seguenti: 1) la Negazione (minimizzare, alterare o negare la realtà), 2) la Bassa Autostima (non saper riconoscere i propri valori o proprie capacità), 3) la Compiacenza (accettare compromessi contro la propria integrità), 4) Controllo (pretendere di avere sempre il controllo di ogni cosa).
La PAS (Sindrome di Alienazione parentale)
Una delle sindromi che, seppure contestate, sono riconosciute nei Tribunali italiani è la PAS Sindrome di alienazione parentale. Il bambino alienato da un genitore all’altro si sovrappone e si erge a difensore del genitore che si sente danneggiato nella separazione della coppia ed assume una responsabilità invasiva e dannosa alla crescita equilibrata. L’alienazione parentale è una dinamica psicologica disadattiva che si attiverebbe in alcune situazioni di separazione e divorzio conflittuali coinvolti in caso di una dipendenza affettiva.
L’alienazione parentale sarebbe dovuta a due fattori concomitanti: 1) la programmazione o indottrinamento di un genitore, che è afflitto da odio patologico ai danni dell’altro, comportamento definito come alienante; 2) l’allineamento con il genitore più amato (il genitore programmante che induce l’alienazione parentale) da parte dei figli, i quali si coinvolgono attivamente in una campagna di denigrazione, priva di giustificazione non sostenuta da elementi realistici, nei confronti dell’altro genitore, che viene odiato (il genitore alienato) e denigrato. La finalità è quella di escluderlo dalla loro vita.
La PAS nel diritto
Dopo aspre discussioni sul tema nelle aule dei Tribunali, la Cassazione ha stabilito che non compete alla Corte dare giudizi sulla validità o invalidità delle teorie scientifiche sulla PAS (Sindrome di alienazione parentale), ma spetta ai giudici invece capire e adeguatamente motivare sulle ragioni dell’ostinato rifiuto del padre da parte della figlia, utilizzando i comuni mezzi di prova tipici e specifici della materia – incluso l’ascolto del minore – e anche le presunzioni, qualora un genitore denunci comportamenti negativi dell’altro genitore affidatario, che provocano l’allontanamento morale e materiale della prole da sé, condotte indicate come significative della presenza di una PAS.
Di Maria Luisa Missiaggia Avvocato matrimonialista della famiglia.
Come superare la “rabbia” di una separazione e raggiungere serenamente un accordo.