L’ex marito dilapida il suo patrimonio e non versa il mantenimento alla moglie

Buonasera Avvocato, io e mio marito, alcuni anni fa, ci siamo separati consensualmente e accordati per un mantenimento che doveva versarmi. Ultimamente ha smesso di contribuire ai suoi obblighi economici nei miei confronti e sta sperperando tutto il proprio patrimonio insieme alla sua amante. Posso fare qualcosa a riguardo?

L’ex marito dilapida il suo patrimonio e non versa il mantenimento alla moglie

Recentemente la Corte di Cassazione ha affrontato un caso di dilapidamento patrimoniale da parte di un ex marito.

Il tema ha sollevato importanti questioni giuridiche riguardanti i doveri familiari e la gestione responsabile delle risorse finanziarie post-divorzio (vuoi saperne di più sul divorzio consensuale? Leggi anche: https://studiodonne.it/2021/09/07/divorzio-consensuale-si-puo-tornare-indietro/ ). La decisione della Corte rappresenta un punto di riferimento significativo nel contesto del mantenimento post-divorzio e della responsabilità finanziaria.

Il caso riguardava un uomo con un patrimonio di circa 500.000 euro, che, dopo il divorzio consensuale dalla moglie, aveva iniziato a condurre uno stile di vita lussuoso e volto agli sprechi con la sua amante, spendendo ingenti somme di denaro in un breve lasso di tempo. La sua ex moglie, venuta a conoscenza di tale comportamento, ha sollecitato l’intervento del tribunale, sostenendo che l’ex marito non stava rispettando gli obblighi economici verso di lei e chiedendo l’assegnazione di un tutore legale per controllare le sue spese ed in modo tale che le fosse garantito l’assegno di mantenimento che le spettava.

Dopo un lungo iter processuale, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che ribalta le decisioni dei gradi precedenti, accogliendo le richieste della donna e confermando l’assegnazione di un tutore legale per l’ex marito. La decisione si basa sul concetto di “prodigalità“, definito come un comportamento abituale caratterizzato da una spesa eccessiva rispetto alle proprie condizioni socioeconomiche e al valore oggettivo del denaro “che configura autonoma causa di inabilitazione, indipendentemente da una sua derivazione da specifica malattia o comunque infermità”.

 

L’ex marito dilapida il suo patrimonio e non versa il mantenimento alla moglie

La Cassazione sottolinea che, sebbene una persona abbia il diritto di disporre del proprio patrimonio, tale libertà non può compromettere l’adempimento dei doveri di solidarietà nei confronti dell’ex coniuge e dei potenziali figli. Pertanto, uno stile di vita basato sulla prodigalità diventa illecito quando impedisce alla parte obbligata di adempiere agli obblighi familiari, inclusi gli alimenti.

Questa sentenza evidenzia l’importanza di equilibrare la libertà individuale con le responsabilità familiari dopo il divorzio. Sebbene non esista una legge specifica che vietasse all’ex marito di spendere liberamente il proprio patrimonio, la Corte ha ritenuto che il suo comportamento avesse un impatto negativo sul diritto della moglie al mantenimento.

Inoltre, la decisione della Cassazione riflette un’interpretazione progressiva del concetto di prodigalità, che non si limita alla mera spesa eccessiva, ma include anche l’incapacità di adempiere agli obblighi familiari a causa di uno stile di vita sregolato.

Questa sentenza ha importanti implicazioni non solo per le parti coinvolte nel caso specifico, ma anche per la prassi giuridica in materia di divorzio e mantenimento. Essa sottolinea la necessità di considerare attentamente le conseguenze finanziarie delle proprie azioni dopo il divorzio e ribadisce l’importanza di garantire il sostentamento delle parti più deboli, anche in situazioni di conflitto familiare.

In conclusione, la decisione della Corte di Cassazione rappresenta un chiaro segnale dell’importanza di equilibrare i diritti individuali con le responsabilità familiari dopo il divorzio. Essa sottolinea la necessità di una gestione responsabile delle risorse finanziarie e conferma il principio fondamentale secondo cui il mantenimento dei familiari non può essere compromesso.

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