A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia e dell’Avv. Maria Giulia Fenoaltea
Avvocato buongiorno, mi voglio separare, ma ho il timore che mia moglie farà di tutto per allontanarmi dai miei figli e che li possa strumentalizzare per “vendicarsi” contro di me. Il Tribunale oggi come si comporta in situazioni analoghe? Ho qualche possibilità di trascorrere molto tempo con loro?
Chiariamo che la regola che vige oggi nel nostro sistema è quella dell’affidamento condiviso: sia il padre che la madre separati prenderanno di comune accordo ogni decisione “importante” che riguarda i figli.
Il problema, quindi, può solo essere legato al “collocamento” dei figli minori ed al conseguente diritto di visita del genitore non collocatario. Ebbene è chiaro che quest’ultimo terrà con sé il figlio per tempi “minori” rispetto all’altro genitore; ed è innegabile che fino ad oggi nella maggior parte dei casi il giudice indicherà quale genitore collocatario la madre.
Questa prassi, tuttavia, oggigiorno non è più così scontata, difatti se un padre richiede al giudice di essere il genitore collocarlo e la richiesta trova fondamento, il giudice non sarà più così restio come in passato a collocarli presso il padre.
Il nostro studio legale ha molti casi di collocamento prevalente dei figli presso i padri, ma trattasi di uomini ben strutturati ed organizzati. Il risultato raggiunto del collocamento paterno non è stato l’extrema ratio, bensì il giudice, dopo aver effettuato su nostra richiesta una ctu psicologica sulla famiglia, ha compreso che il padre era il genitore maggiormente idoneo a prendersi cura dei figli.
Ebbene, è vero anche che oggi i Tribunale stanno cambiando rotta, nel senso di un approccio diverso: il collocamento dei figli non è un premio/punizione per il genitore degno o indegno.
L’ipotesi del collocamento presso il padre non è una punizione per la madre o un premio per il padre modello, bensì una opportunità di approfondire un legame anche con l’altro genitore che deve dimostrarsi una figura stabile e una guida per i figli.
Inoltre, sempre in tema di favorire anche i padri separati in caso di collocamento presso la madre, il piano di visita padre-figli è molto più ampio rispetto al passato. Difatti, sempre in relazione all’età dei figli minori, vengono previsti sempre più spesso, oltre che i consulenti weekend alternati con il padre, anche dei pernotti infrasettimanali per il genitore non collocatario, insieme a molteplici pomeriggi in cui il papà può stare con i figli.
La giurisprudenza come si sta orientando ultimamente
Sul punto un recentissimo caso è molto interessante.
La Cassazione con la recentissima ordinanza n. 4794 del 2022 ha confermato la decisione presa dalla Corte D’appello di Roma che affidava i figli ad entrambi i genitori e collocava i figli presso il padre. La rilevanza di tale decisione non sta nel collocamento presso il padre, ma nel fatto che lo stesso era stato ritenuto il genitore maggiormente idoneo, anche se la madre non presentava alcun tipo di problematica psicologica o simili.
CONCLUSIONE
Per rispondere alla domanda iniziale, bisogna specificare che il Tribunale prende bene in considerazione i comportamenti “vendicativi” di una madre che per “punire” l’altro genitore di una separazione che non avrebbe voluto, strumentalizza il figlio contro l’altro genitore. Una madre che adotta un simile atteggiamento, non fa che danneggiare il figlio che ha bisogno anche di una figura paterna solida, e questo viene valutato a favore dell’altro genitore. La decisione del collocamento presso il padre non deve per forza dipendere da una valutazione negativa della madre, ma è semplicemente la scelta più opportuna per i figli in quel momento.
In altre parole, come nei casi che ci sono capitati a studio, quando una madre arreca un tale pregiudizio ai figli, il Tribunale, oggi più che in passato, è propenso a stabilire il collocamento prevalente del figlio presso il padre.