A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia e dell’Avv. Maria Giulia Fenoaltea
L’avvicinarsi della giornata mondiale contro la violenza sulle donne ci pone un importante quesito: è possibile riconoscere un uomo violento e precedere le sue azioni?
Il caso di Pistorius
Com’è noto, Oscar Pistorius l’ex velocista sudafricano e campione paralimpico, nel 2017 è stato condannato dalla Suprema Corte d’Appello di Johannesburg a tredici anni e sei mesi di reclusione per l’omicidio della fidanzata avvenuto nel 2013. Pistorius, sparò quattro colpi attraverso la porta chiusa del bagno di casa, colpendo ed uccidendo la sua fidanzata, e successivamente sostenne di aver sentito dei ladri introdursi nell’abitazione.
Dall’omicidio alla libertà vigilata?
Si, L’atleta, ha già scontato quasi la metà della sua pena, e secondo la legge dello stato sudafricano potrebbe abbandonare il carcere e passare alla libertà condizionale, per buona condotta.
Ma il diritto ad essere rilasciato scatta in automatico? No, prima di concedere la libertà condizionale, è necessaria la relazione dello psicologo e dei servizi sociali ed inoltre i “servizi penitenziari” devono dialogare con la vittima e con i suoi familiari oltre che con il detenuto.
Nel caso in oggetto, Pistorius sarà sottoposto al procedimento di giustizia riparativa e potrebbe incontrare anche i genitori della sua vittima: per il sistema sudafricano il colloquio fra il detenuto e la vittima e/o i suoi familiari è uno step necessario per poter applicare la misura alternativa alla detenzione, ossia la libertà condizionale.
Come funziona il sistema italiano?
La libertà condizionale anche per il sistema italiano consente di trascorrere il residuo della pena in libertà vigilata per realizzare la risocializzazione attraverso l’allontanamento dal carcere e il riavvicinamento alla società.
Per i soggetti non recidivi ed i recidivi semplici devono essere trascorsi almeno 30 mesi e metà della pena, e comunque il rimanente della pena da scontare non deve superare 5 anni.
Viceversa, per i recidivi qualificati devono essere decorsi 4 anni e 3/4 della pena e sempre un residuo non superiore a 5 anni.
Tuttavia, in caso di ergastolo devono essere decorsi 26 anni.
Ebbene, il sistema italiano sembra più rigido di quello sudafricano nell’applicazione della pena alternativa della libertà condizionale.
Ma, prima di arrivare alla lesione o alla morte della vittima, per poi vedere anche il carnefice in libertà vigilata, le donne possono prevenire?
Si, la maggior parte delle volte il violento si riconosce: il comportamento violento arriva al suo culmine con una lenta progressione.
L’uomo inizia ad utilizzare espressioni verbali offensive ed aggressive alterando il tono della voce. In un momento successivo impiega gesti violenti, per poi passare alle minacce di violenze fisiche. Successivamente si passa al contatto, che di solito inizia con una spinta ed infine, qualora non venga data importanza a nessuno di questi segnali, nei casi più gravi si arriva all’uso di armi ed alle lesioni fisiche o alla morte.
In conclusione, il messaggio che deve arrivare alle donne è PREVENITE.