E’ interessante commentare la riforma con l’Avv. Maria Luisa Missiaggia anticipatrice e sostenitrice del metodo “accordo” vincente sui processi.
Avvocato che ne pensa della riforma?
Anni fa avevo presentato una proposta di legge che riduceva i tempi del processo di famiglia e prevedeva una mediazione tra le parti anche nell’interesse dei minori da effettuare tra il deposito del ricorso e l’udienza presidenziale. Il Tribunale di Milano, anticipando la riforma, già invita le parti a seguire un percorso di mediazione al fine di favorire gli accordi posticipando l’udienza presidenziale.
Sono felice che qualcosa si muova e che gli accordi nella famiglia diventino sempre più seguiti anche dalle Istituzioni.
Condivido infatti quanto riferito dalla Cartabia che dice “Attualmente infatti sono presenti lacune e profili problematici, tra i più evidenti quelli legati alla frammentazione delle tutele e all’assenza di una disciplina organica del processo minorile”
E sul Tribunale Unico della famiglia?
Proprio in tema ritengo che sia fondamentale la creazione di un unico Tribunale della famiglia, composto da giudici specializzati e competenti anche sotto il profilo psicologico della crisi di famiglia e che si preveda un coordinamento tra il Tribunale civile ed la procura con procedimenti penali che attualmente non dialogano con il civile.
Infatti accade purtroppo spesso che mentre il procedimento civile è definito, il procedimento penale prosegue indipendentemente e con un esito il più delle volte in contrasto con il dispositivo del giudice civile.
Per fare un esempio concreto, è pendente contemporaneamente un procedimento penale per presunti abusi su un minore da parte del genitore ed un procedimento civile per affidamento del figlio. Il procedimento per affidamento del figlio, essendo più snello viene definito prima e pertanto non tiene conto delle eventuali gravi risultanze del processo penale, che si sviluppano successivamente.
Il coordinamento tra la magistratura penale e civile nell’ambito di famiglia è pertanto necessaria ed imprescindibile, come infatti accade nel sistema giustizia degli Stati Uniti dove addirittura un giudice unico della famiglia si occupa dei vari ambiti coordinandosi.
È importante anche l’eliminazione della competenza del Tribunale per i Minorenni (ad oggi solo in tema di sospensione e decadenza della responsabilità genitoriale e diritto degli ascendenti) e del Giudice Tutelare. Tutti i procedimenti relativi alle persone, alla famiglia ed ai minorenni devono essere delegati ad un unico Tribunale e trattati con un rito unitario, per raggiungere una parità di trattamento.
E la negoziazione assistita nelle coppie di fatto è giusta?
Si finalmente una parità di trattamento.
La negoziazione assistita, utilizzata da me nella maggior parte delle separazioni e divorzi quale procedimento di risoluzione della crisi familiare alternativa al conflitto, sarà (finalmente!) praticabile anche per regolamentare l’affidamento e mantenimento di figli minori nati fuori dal matrimonio, cercando così di eliminare i conflitti fin dal nascere della crisi.
Per eliminare il conflitto, concordo poi sull’intento di estendere il tempo limite del giudice di fare una proposta conciliatoria alle parti, o in alternativa di prevedere la mediazione obbligatoria in tema di famiglia, da svolgersi tra il deposito del ricorso e l’udienza presidenziale, per favorire un accordo da omologare.
Domanda forse scontata, cosa ne pensa dei tempi attuali della giustizia?
Come da me già proposto anni fa, la riforma tende anche ad anticipare, già dalla prima udienza, le attività istruttorie, rendendo così il rito sommario e di conseguenza più veloce.
Anche la presentazione della domanda di divorzio all’interno dello stesso procedimento di separazione una volta chiesto lo status, mira a ridurre il numero dei procedimenti in tribunale connessi alle stesse parti e ad una più veloce definizione del procedimento.
Quello che va evidenziato infatti è che snellire la procedura velocizzandola, favorisce una definizione conciliativa laddove si possa.
Restano fuori infatti tutti quei processi dove siano presenti l’abuso e la violenza ed il maltrattamento dei minori.
Proprio per queste motivazioni, da sempre il mio motto è “Separarsi con amore si può”, laddove possiamo.
Avv. Maria Luisa Missiaggia