EMERGENZA SANITARIA E DIRITTO DI VISITA

A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia e dell’Avv. Maria Giulia Fenoaltea.

È possibile sospendere il diritto di visita dei genitori nei confronti dei figli?

I divieti e le limitazioni alla circolazione.

Il DPCM 9.3.2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale serie generale n. 62 del 9.3.2020, ha imposto misure limitative della libertà di circolazione all’interno di tutto il territorio nazionale, con lo scopo di limitare il contagio da COVID 19. Tali misure sono state prorogate alla data del 3 maggio 2020 dal DPCM 10.04.2020 con pubblicazione sulla GU Serie Generale n.97 del 11-04-2020.

A seguito di tali interventi normativi, a tutti i cittadini ed ai residenti in Italia è stato imposto di evitare ogni spostamento in entrata ed in uscita anche all’interno dei medesimi territori, salvo per gli spostamenti motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute.

Molti genitori separati si sono chiesti se, nonostante i divieti e le limitazioni imposte dalle leggi, avrebbero potuto esercitare il diritto di visita.

 

Il diritto di visita al tempo del Coronavirus.

L’esercizio del diritto di visita del genitore non collocatario, può considerarsi uno spostamento “necessario” e pertanto lecito, considerando che i decreti menzionati non prevedono nulla al riguardo?

Il Governo, sul suo sito istituzionale in data 10 marzo 2020, chiariva che: “gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”.

Il diritto di visita è, quindi, consentito dai DPCM summenzionati, rientrando nella “situazione di necessità” prevista.

Il Tribunale di Milano, infatti, con il provvedimento dell’11 marzo 2020, ha stabilito che i genitori devono attenersi agli accordi raggiunti nel giudizio di separazione, nonostante i due genitori, nel caso di specie, abitassero in Comuni diversi.

In occasione della Santa Pasqua anche il Tribunale di Roma con la recentissima ordinanza del 7 aprile 2020, ha stabilito che il diritto di visita dei figli deve essere garantito ai genitori separati anche in occasione della Pasqua. Ed ha quindi ordinato ad una mamma separata, che si trovava in Trentino, di riportare il figlio a Roma, dove lo attendeva il papà.

 

Il diritto di visita responsabile.

È chiaro che il diritto di visita deve essere esercitato responsabilmente e nel rispetto della normativa vigente, evitando di esporre i figli minori a rischi di contagio: il diritto di visita non può pregiudicare né la salute dei figli, né quella del genitore collocatario.  È quanto stabilito dal Tribunale di Velletri l’8 aprile 2020: una madre infermiera non potrà abbracciare i figli gemelli di 10 anni fino alla fine dell’emergenza coronavirus. I due gemelli, prima dell’emergenza COVID-19, erano collocati presso l’abitazione materna, con diritto di visita del padre sia infrasettimanale che durante i weekend. Tuttavia, la madre, secondo quanto esposto dal padre ricorrente, impegnata in lunghi turni ospedalieri, non riusciva a garantire il diritto di visita del padre. La donna in questione è un’infermiera ed il Tribunale ha stabilito che la stessa “è troppo esposta all’infezione”. La signora presta servizio in un piccolo nosocomio di Anzio, pertanto il Tribunale di Velletri ha disposto che i due minori trascorressero il periodo di distanziamento sociale previsto dal DPCM in questione, presso l’abitazione del padre.

 

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