Perde il figlio se impedisce il diritto di visita tra padre e figlio

Diritto di visita padre figlio: se l’altro genitore non collabora, potete chiedere l’affidamento esclusivo del bambino.                                                   

A cura dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia

Una recentissima sentenza del Tribunale di Castrovillari, la n. 728/2018, ha disposto che, a seguito di separazione dei coniugi, dovesse essere il padre ad ottenere l’affidamento esclusivo del minore; il “morboso” attaccamento della madre nei confronti del minore, ha, difatti, determinato un’estromissione del padre dalla vita del figlio, assecondata dalla stessa, accusata di “inidoneità genitoriale”.

 Il Tribunale di Castrovillari considera l’atteggiamento della madre “ostruzionistico”, a causa del “morboso attaccamento al figlio”, che si evince dal “rapporto simbiotico” tra i due, portando il giudice a considerare il minore “inattendibile” e “tendente alla suggestionabilità” della madre. Segue il necessario allontanamento del  minore dalla madre, il quale viene, inizialmente, affidato ad una struttura protetta per fargli seguire un trattamento psicologico, al fine di ripristinare il rapporto con il padre ormai, si spera, non irrimediabilmente deviato dal condizionamento materno.

L’articolo 155 del Codice Civile prevede che, a seguito di separazione dei genitori il minore abbia diritto a mantenere un “rapporto equilibrato e continuativo” con entrambi; nel caso di specie, a causa dell’incompatibilità caratteriale dei genitori che decidono di separarsi, e dell’iniziale decisione del giudice di collocare il minore in via di preferenza presso il domicilio della madre, emerge la necessità di adottare le determinazioni necessarie riguardanti l’affidamento, il collocamento nonché la regolamentazione dei rapporti tra il minore ed il padre. Tale rapporto viene ostacolato ed intralciato dalla madre, attraverso il suo eccessivo attaccamento al figlio, al punto da determinare in lui un condizionamento nella rievocazione dei ricordi nei confronti del padre, che per questo motivo decide di estromettere definitivamente dalla sua vita, incoraggiato in questo dalla madre che rafforza in lui l’idea di “padre cattivo”.

Il padre ottiene l’affidamento esclusivo del minore, con la conseguente possibilità di adottare autonomamente tutte le decisioni che lo riguardano, con la unica e residuale facoltà, nonché dovere, della madre di vigilare nei confronti del figlio.

Di seguito il provvedimento

sentenza 728/2018

 

 

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